José Ortega y Gasset


Qualche concetto di José Ortega y Gasset (1883-1955)... Non è molto citato come Filosofo, comunque, è un Pensatore che prende molto da Heidegger, a mio parere, anche se è meno cupo. La teoria da lui sviluppata è stata chiamata "Raziovitalismo". La realtà radicale è data dal rapporto imprescindibile fra l'Io e le cose che gli stanno attorno (che Ortega y Gasset chiama "Circustancia").

[Parere di Lunaria, assolutamente "istintivo" e non supportato da dati certi, pertanto da ritenersi anche errato: questo riferimento all'Io e alle cose che gli stanno attorno, che Ortega y Gasset chiama la Circustancia, può essere un rimando all'Io e al Non-Io di Fichte, quindi all'Idealismo].

La realtà è quindi viva e divenente nel senso che si fa libera espansione di energia; come tale, è storia - strutturata in fasi ascendenti e discendenti- (qui il riferimento a Hegel mi pare palese... :D ) e in essa ogni uomo costituisce un punto di vista insostituibile (Ortega y Gasset parla di "Prospettivismo"). A punto di vista si riduce pertanto tutto ciò che si chiama Verità (e anche qui, è evidente il riferimento all'Esistenzialismo :D )


Qualche frase, dello stesso José Ortega y Gasset!

"La vita è sempre un adesso e consiste in ciò che ora si è. Il passato e il futuro della vita hanno realtà solo ora, grazie al ricordo che ora avete del passato o all'anticipazione del futuro. Il presente contiene tutto il nostro passato e tutto il nostro futuro."

"Ho visto me stesso. Vedere significa qui che mi sono percepito, che mi sono colto con l'attenzione, che ho preso coscienza immediata e distinta di me stesso come tale io. Tuttavia le verità evidenti hanno questo carattere: quando le scopriamo per la prima volta ci sembra di conoscerle da sempre solo che non ce ne rendavamo conto. Esistono già da prima dinnanzi a noi ma in modo velato, coperto. Conoscere la vita è "rendersi conto", scoprire ciò che già possedevamo, ma in modo coperto."

Nota di Lunaria. A questo pensiero di Ortega y Gasset, aggiungo questo aforisma di Marcel Proust:

"Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso."


"Io sono io e la mia circostanza. La vita è essenzialmente un dramma perchè è la lotta frenetica con le cose e perfino con il nostro temperamento per ottenere di essere di fatto ciò che siamo in progetto. Non so se ciò che denomino "la mia vita" sia importante, ma sembra che, importante o no, esista prima di tutto il resto, anche prima di Dio, perché tutto il resto, incluso Dio, deve darsi ed esistere per me(stesso) all'interno della mia vita."

"La vita è sempre un adesso e consiste in ciò che ora si è."

"Ordinariamente dimentichiamo quel peso costante che ci trasciniamo e che siamo. Chi vive è ad un tempo peso che pesa e mano che sostiene. Un essere consistente più che in ciò che è, in ciò che sarà, pertanto in ciò che ancora non è."

Nota di Lunaria: qui Ortega y Gasset ricorda molto Sartre e Heidegger :D