Cyril Vernon Connolly


Cyril Vernon Connolly, in arte Palinuro, riportò diverse analisi e aforismi (anche di altri Autori) in un taccuino/diario, che poi divenne "La Tomba Inquieta";


"LA TOMBA INQUIETA"


Soffia il vento stanotte, amore mio
e cadono gocce di pioggia. Ebbi un solo
amore nella fredda tomba fu calata.

Lo stelo è secco amore mio
appassiranno così i nostri cuori,
perciò stai in pace amore mio
finchè Dio non ti chiamerà.

(Antica ballata anglo-scozzese "The unquiet grave")


Sotto una maschera di egoistica tranquillità
non v'è che amarezza e tedio.
Io sono uno di quelli che la sofferenza ha reso vuoto e frivolo:
ogni notte nei miei sogni strappo
la crosta di una ferita: ogni giorno, vacuo e schiavo dell'abitudine,
l'aiuto a riformarsi.

...Ci fa sentire tanto più colpevoli quanto più umani ci sembra di essere...

Talvolta, di notte, mi assale un senso di claustrofobia;
mi sento soffocare dalla mia stessa personalità, asfissiare per il semplice fatto
di essere al mondo.
In questi momenti l'universo sembra una prigione dove giaccio incatenato ai ceppi dei sensi,
reso cieco dall'essere me stesso.

...Solo evitando l'inizio delle cose possiamo sfuggire alla loro fine.

...Sono pessimisti perché sono malati? O l'infermità è per loro una scorciatoia verso la realtà che è intrinsecamente tragica?

Niente opinioni, niente idee, nessuna vera conoscenza di niente, nessun ideale, nessuna ispirazione,
sempre stanco, sempre annoiato, sempre ferito, sempre pieno d'odio.

...Possiamo creare soltanto grazie a ciò di cui soffriamo.

...Quando persino la disperazione cessa di servire a un qualsiasi scopo creativo allora il suicidio non ha forse una sua giustificazione? Infatti quale ragione migliore per l'autodistruzione che continuare a fare la stessa serie di mosse sbagliate che conducono invariabilmente al disastro e ricalcare lo stesso schema senza sapere quale sia o dove si nasconda l'errore?

E sentire che dentro di noi ruota un ciclo di attività che sfocerà inevitabilmente nella paralisi della volontà,
nella disperazione, nel panico e nella disperazione.

Il sole risveglia vecchi ricordi, la foschia ne riesuma altri, allo stesso modo essi intensificano la fragranza degli alberi
e il profumo delle felci.

Ciuffi di giunchi, acqua salmastra,
sparto, cardi marini.
Flores des dunes, l'antico viale dei tigli che conduce alla fattoria solitaria,
dove un sentiero si snoda tra il ginestrone e l'asfodelo,
ti porta in presenza dei defunti,
Là sotto il suo tumulo giace l'ultimo principe celtico avvolto nel desiderio perenne di morte della sua razza.
La grande pietra tombale incisa con moniti indecifrabili; rune di serpenti e foglie di quercia
vortici di onde e spirali di vento....

Summuque ulularunt vertice nimphae... le ninfe gemettero sulla sommità della collina.

Lei di gemmea bellezza, triste e grave, e la felicità che presto sarebbe stata buttata al vento.

E avvenne che dopo il regno della Rosa Inglesa
i nostri giorni furono funestati dalle tombe dei Lemuri
su spiagge remote essi giacciono
lontani dal Madagascar, ma mai lontani dagli scogli dove il cisto in fiore supera in candore
lo spruzzo che incrostra di sale.