Pär Lagerkvist



Da "La mia parola è no" (1927)

"Quando ci sveglieremo alla consapevolezza e scopriremo che tutto è tenebra impenetrabile, allora forse cercheremo la luce nell'unico posto in cui si può trovarla.
La luce nel nostro cuore, quella che riscalda, la sola."

"La vita è il prezzo che paghiamo perché il nostro essere possa esistere."

"Si, tu sei la nostra croce, vita, che trasciniamo verso un golgota dove tutti dobbiamo essere sacrificati e morire."

"La mia natura è negare. La mia parola è no.
Io ti cancello vita. Perché sono su un cammino che porta lontano da te, sono diretto là dove tu non mi puoi seguire."

"Noi non apparteniamo alla vita. Anche se forse la nostra anima si dissolverà col nostro corpo, anche se forse non abbiamo altro di fiorire e morire - comunque non le apparteniamo. Siamo qui per superare la vita, per vincerla. È per un rifiuto che siamo al mondo, per essere scoglio sul mare del tempo contro cui le onde infinite s'infrangono facendosi schiuma. La nostra parola è No."

"Nulla placa la nostalgia dell'anima. Né il dolore, né la gioia più profonda. Perché essere uomo è avere fame, di qualcosa che non si può raggiungere. Di qualcosa che non esiste."

"Che non sei che un vivente, uno che si prepara alla morte. Perché è a poco a poco che ci uccide. Quando alla fine ci accasciamo, siamo coperti di ferite e cicatrici. Siamo preparati. Tutto ci prepara, anche le ore che consideriamo di gioia."

"Per questo dobbiamo vivere. Soffrire, patire la sete e l'agonia. Perennemente, da quando l'uomo è nato. Il nostro cuore è una ferita che sanguina giorno e notte perché dobbiamo vivere. E poi tornare polvere."

"E se dicessimo, con umiltà, e calma sicurezza: non c'è ancora un dio, ma quando ne saremo davvero degni, verrà. Non dall'esterno, ma da noi stessi."

"Perché un essere sta al fondo delle tenebre a invocare qualcosa che non esiste? Perché accade? Non c'è nessuno che ascolti chi invoca nelle tenebre. Ma perchè mai c'è il grido?"